Disturbi cognitivi e celiachia

Depressione, difficoltà di concentrazione e di memoria possono dipendere anche da una celiachia non diagnosticata. L’infiammazione che consegue ai cibi contenenti glutine, infatti, non si limita alla parete intestinale ma coinvolge anche il sistema nervoso enterico che circonda l’intestino e può arrivare a condizionare anche il sistema nervoso centrale.

I disturbi cognitivi possono essere variabili (ansia, depressione, disturbi del comportamento) e, se la diagnosi di celiachia è precoce, sono pienamente reversibili con l’eliminazione rigorosa e permanente del glutine dall’alimentazione.

 

Negli ultimi anni varie ricerche hanno evidenziato che c’è una comunicazione funzionale tra tratto gastrointestinale e sistema nervoso centrale. Questa comunicazione è bidirezionale e coinvolge connessioni anatomiche come il nervo vago,  componenti umorali compreso il sistema immunitario e l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene.

Alcuni studi, in particolare, hanno messo in luce il ruolo chiave che in questa interazione gioca il microbiota intestinale tanto che si parla dell’asse microbiota-intestino-cervello.  È risultato chiaro che cambiamenti della flora intestinale portano modifiche nella funzione del sistema nervoso centrale con conseguenti diversi risultati comportamentali.

In pratica in caso di microbioma alterato (disbiosi) e infiammazione silente nell’intestino,  si ha una compromissione della barriera intestinale che permette l’infiltrazione di patogeni che dal sangue poi arrivano agli organi, quindi anche al cervello, con conseguenti vari disturbi tra cui ansia, aumento di rischio di depressione, disturbi del comportamento.

Se invece viene ristabilita l’eubiosi (grazie a una dieta equilibrata e corretta ed eventualmente il rafforzamento della microflora con probiotici specifici), la barriera intestinale recupera la sua impermeabilità quindi nessun patogeno può passarci attraverso. Di conseguenza l’infiammazione silente è normalizzata, c’è un miglior metabolismo di zucchero, colesterolo, lipidi e anche un miglioramento della sintomatologia dei disturbi dell’umore oltre che della salute in generale.

 

I disturbi dell’umore oggi condizionano la vita di tante persone con grave carico sociale ed economico. Prima di somministrare farmaci (che a volte nel tempo possono avere gravi ripercussioni non solo sulle condizioni psichiche), varrebbe la pena di indagare la salute intestinale e l’equilibrio del microbiota.

Come naturopata mi preme molto informare le persone che si rivolgono a me che per conservare in buono stato il nostro microbiota intestinale è fondamentale, prima di tutto, mangiare bene cioè fornire cibo sano ai nostri batteri.

In secondo luogo metto in guardia da alcune sostanze che, seppur lecite, impattano non positivamente sulla flora batterica intestinale (puoi approfondire cliccando su questo mio precedente post “4 nemici dell’intestino”) e cerco di far capire che l’alimentazione, per quanto corretta, non è però tutto. È necessario anche avere uno stile di vita sano e per questo consiglio spesso opportuni e salutari cambiamenti di abitudini.

Infine, quando serve, suggerisco anche l’utilizzo di probiotici specifici perché possono essere utili per ritrovare l’equilibrio a partire dalla flora intestinale.

 

Mettere a posto l’intestino è fondamentale in qualsiasi tipo di disagio o patologia ma, per riuscire a farlo, bisogna conoscere bene questa parte del corpo perché ogni tratto digerente (stomaco, duodeno, digiuno, ileo, cieco, colon, sigma e retto) ha una sua specifica flora batterica prevalente che può subire modificazioni endogene o esogene, cioè derivanti da fattori interni o esterni all’organismo. E un probiotico non vale l’altro. È quindi necessario stare attenti alla scelta del prodotto,  prenderlo in dosaggio adeguato e per il periodo strettamente necessario.

 

P.S.

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Ulteriori notizie sul collegamento stretto che c’è tra salute fisica e psichica ed equilibrio della flora batterica intestinale puoi trovarle in questo mio precedente post: “Batteri, utili amici per la salute fisica e psichica”.

 

Per avere altre informazioni sulla celiachia invece puoi leggere: “Celiachia, sintomi atipici da non sottovalutare” e “I cereali in chicchi senza glutine: proprietà e metodi di cottura

Infine tieni presente che permeabilità della barriera intestinale e squilibrio della flora batterica non sono da imputare solo esclusivamente al glutine. Vi possono essere anche altre sostanze e alimenti in grado di stimolare nel sistema gastroenterico citochine pro-infiammatorie cioè molecole di segnalazione cellulare che favoriscono il processo infiammatorio.