12 sintomi (spesso sottovalutati) dell’infarto

I sintomi che segnalano l’arrivo di un infarto possono essere vari, diffusi nel corpo e confondibili con altri disturbi o problematiche che in realtà non hanno niente a che fare con il cuore.

È quindi molto importante sapere quali possono essere questi sintomi perché, riconoscerli il prima possibile, può essere fondamentale per salvarsi la vita o salvarla a una persona a noi vicina.

 

Ecco 12 segnali importanti che non devi ignorare (tenendo presente che non tutte le persone che sono colpite da infarto descrivono la presenza degli stessi sintomi):

  1. Dolore al petto che può comparire per brevi intervalli temporali e risolversi spontaneamente prima di manifestarsi in modo più duraturo. Oppure si può anche avvertire un forte peso sul petto come una sensazione di pressione.
  2. Dolori alle braccia. A volte il dolore al petto non si presenta e può essere sostituito da un dolore ad un braccio, ad entrambe le braccia o anche alla mascella. Il dolore può essere graduale o improvviso e può risultare intermittente prima di diventare intenso.
  3. Dolore che si concentra nella parte alta della schiena interessando il collo e la porzione di colonna vertebrale che sta fra le due scapole.
  4. Male allo stomaco o alla pancia, sensazione di aver fatto indigestione, senso di nausea e di stimolo al vomito (sintomi che possono essere causati da una scarsa circolazione del sangue a livello addominale per via dell’infarto in corso).
  5. Tosse persistente. A volte può costituire il sintomo di un infarto in arrivo a causa dell’accumulo di fluido nei polmoni (attenzione a non scambiare i sintomi di infarto per quelli di una bronchite o di una polmonite).
  6. Difficoltà a respirare, come se si restasse a corto di fiato.
  7. Capogiri e vertigini. Possono essere collegati ad aritmie e alterazioni improvvise del ritmo cardiaco.
  8. Una sensazione di profonda stanchezza non giustificata. A volte può manifestarsi anche alcuni giorni o settimane prima del malore vero e proprio. La stanchezza persistente può segnalare anche altri problemi che non riguardano il cuore. Nel dubbio meglio consultare sempre il medico.
  9. Una sudorazione fredda improvvisa.
  10. Gonfiore a livello dei piedi, delle caviglie, delle gambe.
  11. Un intenso stato d’ansia che può essere accompagnato da tachicardia.
  12. Insonnia. Alcune persone hanno rivelato di aver affrontato episodi di insonnia nei mesi che hanno preceduto l’infarto. Potrebbe trattarsi di un segnale del nostro organismo per indicare che qualcosa non va.

 

I casi di infarto in giovane età sono purtroppo in crescita, anche tra le donne.

Se sono presenti sintomi sospetti è bene parlare subito con il proprio medico di fiducia ed eventualmente chiamare il 118 nel più breve tempo possibile (meglio arrivare in ospedale con un’autoambulanza e non con auto propria per consentire un trattamento più immediato e con le attrezzature più appropriate).

Generalmente un elettrocardiogramma dà modo di accertare l’esistenza dell’infarto, la sua sede e l’evoluzione da esso subita ma sono utili anche altri accertamenti come gli esami ematici, il controllo radiologico e soprattutto l’ecocardiogramma.

 

Proteggere il cuore e scongiurare brutte sorprese è possibile ed è soprattutto la modificazione dello stile di vita a contribuire alla prevenzione.

Questi i consigli principali:

  • non fumare
  • limitare l’alcol
  • evitare il sovrappeso (il girovita nelle donne non deve superare gli 80-85 cm mentre negli uomini può arrivare a 90-95 cm)
  • tenere sotto controllo i propri numeri di glicemia, colesterolo, trigliceridi, omocisteina e pressione arteriosa
  • modificare la propria dieta evitando cibi grassi, eccessivamente conditi e fritti, limitando gli zuccheri e scegliendo, con l’aiuto di un naturopata, un’alimentazione adatta al proprio terreno costituzionale
  • praticare attività fisica regolarmente, con intensità variabile a seconda di età e condizioni generali di salute (come minimo camminare almeno per 30 minuti al giorno)
  • aver cura del proprio equilibrio psicologico (lo stress mentale e la depressione sono fattori di rischio perché favoriscono l’insorgenza di vasocostrizione, ipertensione e tachicardia).

 

È sulle nostre scelte e abitudini quotidiane che si gioca la partita del nostro benessere e della nostra salute.