I sintomi che segnalano l’arrivo di un infarto possono essere vari, diffusi nel corpo e confondibili con altri disturbi o problematiche che in realtà non hanno niente a che fare con il cuore.
È quindi molto importante sapere quali possono essere questi sintomi perché, riconoscerli il prima possibile, può essere fondamentale per salvarsi la vita o salvarla a una persona a noi vicina.
Ecco 12 segnali importanti che non devi ignorare (tenendo presente che non tutte le persone che sono colpite da infarto descrivono la presenza degli stessi sintomi):
- Dolore al petto che può comparire per brevi intervalli temporali e risolversi spontaneamente prima di manifestarsi in modo più duraturo. Oppure si può anche avvertire un forte peso sul petto come una sensazione di pressione.
- Dolori alle braccia. A volte il dolore al petto non si presenta e può essere sostituito da un dolore ad un braccio, ad entrambe le braccia o anche alla mascella. Il dolore può essere graduale o improvviso e può risultare intermittente prima di diventare intenso.
- Dolore che si concentra nella parte alta della schiena interessando il collo e la porzione di colonna vertebrale che sta fra le due scapole.
- Male allo stomaco o alla pancia, sensazione di aver fatto indigestione, senso di nausea e di stimolo al vomito (sintomi che possono essere causati da una scarsa circolazione del sangue a livello addominale per via dell’infarto in corso).
- Tosse persistente. A volte può costituire il sintomo di un infarto in arrivo a causa dell’accumulo di fluido nei polmoni (attenzione a non scambiare i sintomi di infarto per quelli di una bronchite o di una polmonite).
- Difficoltà a respirare, come se si restasse a corto di fiato.
- Capogiri e vertigini. Possono essere collegati ad aritmie e alterazioni improvvise del ritmo cardiaco.
- Una sensazione di profonda stanchezza non giustificata. A volte può manifestarsi anche alcuni giorni o settimane prima del malore vero e proprio. La stanchezza persistente può segnalare anche altri problemi che non riguardano il cuore. Nel dubbio meglio consultare sempre il medico.
- Una sudorazione fredda improvvisa.
- Gonfiore a livello dei piedi, delle caviglie, delle gambe.
- Un intenso stato d’ansia che può essere accompagnato da tachicardia.
- Insonnia. Alcune persone hanno rivelato di aver affrontato episodi di insonnia nei mesi che hanno preceduto l’infarto. Potrebbe trattarsi di un segnale del nostro organismo per indicare che qualcosa non va.
I casi di infarto in giovane età sono purtroppo in crescita, anche tra le donne.
Se sono presenti sintomi sospetti è bene parlare subito con il proprio medico di fiducia ed eventualmente chiamare il 118 nel più breve tempo possibile (meglio arrivare in ospedale con un’autoambulanza e non con auto propria per consentire un trattamento più immediato e con le attrezzature più appropriate).
Generalmente un elettrocardiogramma dà modo di accertare l’esistenza dell’infarto, la sua sede e l’evoluzione da esso subita ma sono utili anche altri accertamenti come gli esami ematici, il controllo radiologico e soprattutto l’ecocardiogramma.
Proteggere il cuore e scongiurare brutte sorprese è possibile ed è soprattutto la modificazione dello stile di vita a contribuire alla prevenzione.
Questi i consigli principali:
- non fumare
- limitare l’alcol
- evitare il sovrappeso (il girovita nelle donne non deve superare gli 80-85 cm mentre negli uomini può arrivare a 90-95 cm)
- tenere sotto controllo i propri numeri di glicemia, colesterolo, trigliceridi, omocisteina e pressione arteriosa
- modificare la propria dieta evitando cibi grassi, eccessivamente conditi e fritti, limitando gli zuccheri e scegliendo, con l’aiuto di un naturopata, un’alimentazione adatta al proprio terreno costituzionale
- praticare attività fisica regolarmente, con intensità variabile a seconda di età e condizioni generali di salute (come minimo camminare almeno per 30 minuti al giorno)
- aver cura del proprio equilibrio psicologico (lo stress mentale e la depressione sono fattori di rischio perché favoriscono l’insorgenza di vasocostrizione, ipertensione e tachicardia).
È sulle nostre scelte e abitudini quotidiane che si gioca la partita del nostro benessere e della nostra salute.