Erbe in gravidanza e allattamento

Disturbi digestivi, urinari e intestinali. Stanchezza, depressione e problematiche correlate al particolare periodo che stanno vivendo. In gravidanza e allattamento le donne preferiscono ricorrere ai rimedi verdi.

Ma se i farmaci di sintesi possono risultare tossici in questa fase delicata della vita femminile, non c’è da usare con superficialità e assoluta fiducia neppure i fitoterapici perché anche alcune erbe possono risultare pericolose sia per la donna che per il bambino.
 
Studi sistematici ed esaustivi sulla sicurezza dell’uso di piante medicinali ed integratori in gravidanza e allattamento purtroppo non ce ne sono, ma alcuni dati già esistono e arrivano dal Centro di Medicina Integrativa dell’Azienda Ospedialiero-Universitaria Careggi di Firenze.
Ecco una sintesi con le PIANTE AD USO PIU’ COMUNE.
Le prime sei sono state valutate positivamente, le successive sono sconsigliate:
 
ALTEA
Usata tradizionalmente per gastrite e  reflusso gastroesofageo. È considerata sicura.
 
CAMOMILLA
Adoperata per disturbi gastrointestinali. Considerata sicura.
 
ECHINACEA
Utilizzata per ridurre la durata del raffreddore e le infezioni respiratorie. Considerata efficace e sicura.
 
LAMPONE ROSSO
Usato per la preparazione al parto in medicina naturale. Considerato sicuro.
 
SILIMARINA
Impiegata come epatoprotettore (a protezione delle normali funzioni del fegato) e galattagogo (per stimolare  e accrescere la secrezione lattea). Considerata sicura ed efficace.
 
ZENZERO
Utilizzato contro nausea  e vomito e per favorire la secrezione lattea. Considerato efficace e sicuro.
 
AGNOCAUSTO
Usato tradizionalmente come galattagogo. È controindicato in allattamento per le proprietà fitoestrogeniche e progestiniche.
 
GINSENG
Adoperato in genere per stati di affaticamento psico-fisico. Da evitare in gravidanza per possibile interferenza con l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene ed effetti teratogeni (sviluppo di anomalie nel feto).
 
GINKO
Spesso utilizzato come antiaging. Sembra che aumenti il tempo di sanguinamento durante e  dopo il parto.
 
FINOCCHIO
Tradizionalmente impiegato come galattagogo e per gonfiore e coliche addominali. Le autorità sanitarie ne sconsigliano comunque l’uso in gravidanza e  allattamento per la presenza di estragolo.
 
GALEGA
Conosciuta per la sua capacità di aumentare la secrezione lattea. Ha un’attività ipoglicemizzante che potrebbe interferire sul metabolismo glucidico del lattante. Esistono inoltre dei dati sulla tossicità nell’animale.
 
IPERICO
Benefico per le sindromi depressive ma sconsigliato in gravidanza perché riduce il peso del nascituro, stimola la contrazione uterina e interagisce con eventuali farmaci.
 
TEA TREE OIL
Viene in genere consigliato per le infezioni vaginali ma in gravidanza e allattamento è da evitare perché potrebbe provocare irritazioni.
 
UVA URSINA
Tradizionalmente usata per cistiti e uretriti. Sconsigliata in gravidanza e allattamento per possibili fenomeni di vasocostrizione.
 
MIRTILLO ROSSO
Considerato utile per la prevenzione delle infezioni ricorrenti del tratto urinario. Meglio evitare in gravidanza poiché contiene acido ossalico che potrebbe provocare reazioni avverse in donne predisposte a calcoli renali.
 
LIQUIRIZIA
Si usa per gastrite e mal di gola ma l’abuso del suo estratto è stato collegato a nascite pretermine oltre che a ipertensione. Va usata solo se indispensabile e per brevi periodi.
 
LASSATIVI ANTRACHINONICI (Senna, Frangola, Cascara…)

Sono utilizzati per la stipsi. Meglio evitare e cercare di risolvere il problema sforzandosi di cambiare le proprie abitudini alimentari e di stile di vita (più proteine vegetali e meno animali, cereali integrali al posto di quelli raffinati, verdure crude e cotte, frutta fresca, giusta idratazione e passeggiate di almeno mezz’ora ogni giorno).