Disfunzione erettile, spia della salute del cuore

È frequente dopo i 60 anni ma ci sono casi in crescita anche tra i 20 e 30 anni. Per  gli uomini è un tabù e tra vergogna e sensi di colpa difficilmente ne parlano, piuttosto molti cadono nella pericolosa tentazione di rivolgersi al mercato online dei farmaci falsi, tanto che le pillole dell’amore ‘tarocche’ hanno un giro d’affari enorme.

In realtà la disfunzione erettile è un campanello d’allarme che non va sottovalutato perché è un’importante spia della salute maschile in particolare, secondo un recente studio condotto a Padova, predice rischi di problemi cardiaci.

 

L’indagine, durata 10 anni,  è stata condotta da Carlo Foresta e Nicola Caretta dell’Uoc di andrologia e medicina della riproduzione dell’Università degli Studi di Padova e ha preso in esame 300 uomini tra i 35 e i 65 anni che, oltre al disturbo dell’erezione, in seguito a varie analisi hanno dimostrato di presentare anche segni di compromissione vascolare generalizzata soprattutto a livello della carotide e dell’arteria femorale.

Questo, come hanno spiegato i responsabili dello studio, in termini statistici si associa ad aumentato rischio di incorrere in patologie di natura cardiovascolare, ad esempio infarto e ictus.

 

Ecco che non tutto il male viene per nuocere perché scoprire di avere anche una minima disfunzione erettile può salvare la vita … se poi a questa scoperta conseguono immediatamente i necessari cambiamenti delle abitudini. Che vuol dire innanzitutto smettere di fumare, poi svolgere una costante attività fisica aerobica e per ultimo, ma non meno importante, mangiare correttamente.

Fumo, sedentarietà e dieta squilibrata sono dunque fattori comportamentali predisponenti all’insorgenza di un deficit erettile che però sono correggibili con un poco di buona volontà.

Tra i fattori correggibili c’è anche l’abitudine all’alcol, se infatti un modico consumo di alcol sembra avere un effetto protettivo, invece tra gli alcolisti cronici si registra un’incidenza elevata di disfunzione erettile.

Anche la salute dei denti sembra giocare un ruolo importante: a sostenerlo uno studio pubblicato sul The Journal of Sexual Medicine che ha evidenziato come alcune infiammazioni croniche che colpiscono il cavo orale possono danneggiare le cellule endoteliali avendo dei risvolti negativi persino sui vasi sanguigni del pene.

 

Non sempre però ottimizzare lo stile di vita basta. Infatti ci sono fattori che possono influenzare negativamente la qualità dell’erezione e che non sono facilmente correggibili con il solo impegno individuale. Mi riferisco ad esempio ad alcune malattie altamente diffuse nella popolazione occidentale (diabete, patologie epatiche o renali) o all’utilizzo di alcuni farmaci (come gli antipertensivi o gli psicofarmaci) di uso molto comune.

In questi casi occorre andare dallo specialista (andrologo) che potrà indicare il percorso di cura più adeguato in base alla storia di ogni persona.

La terapia al momento più nuova ed efficace sembra essere quella con le onde d’urto. Dopo averla sperimentata (due sedute di 10 minuti a settimana per un totale di 6 trattamenti complessivi) molti pazienti hanno finalmente potuto dire addio ai farmaci (viagra & C.).

E questo, considerato che ogni terapia farmacologica si porta sempre dietro un qualche effetto indesiderato, non è cosa da poco.