Il maltempo non dà tregua. Diverse zone d’Italia continuano ad essere flagellate da pioggia, grandine, vento forte e allagamenti in questa primavera anomala che fa registrare danni non da poco a moltissime aziende agricole.
Gli effetti si faranno sentire a partire dalle prossime settimane con un calo dell’offerta dei prodotti e un aumento dei prezzi a scapito di tutti noi consumatori.
L’instabilità atmosferica con temperature più basse della media stagionale dura ormai da parecchi giorni.
Tutti si lamentano ma non c’è da sorprendersi: la natura presenta il conto.
Abbiamo voluto alterare un equilibrio, tagliare le foreste, inquinare fiumi, laghi, mari, oceani e atmosfera. Adesso si raccoglie quel che abbiamo seminato.
È così. Gli uomini hanno pensato di trasformare il pianeta a loro piacimento e le batoste immancabilmente stanno arrivando.
Una volta si sapeva come gestire il territorio. I canali, i fossi, i monti venivano tenuti come si deve.
Oggi tutto è abbandonato e il territorio va in malora proprio perché non c’è capacità di gestire le cose.
Prima un badile, un piccone e una zappa si sapevano usare.
Oggi si sa solo ‘smanettare’ al PC, al tablet e all’iPhone, ma non c’è più la conoscenza del territorio.
Bisogna tenere a posto i boschi, pulire i canali e i greti dei fiumi, controllare i tombini e le fognature e l’acqua va dove deve andare, invece di portare rovina.
La terra bisogna custodirla, amarla, gestirla.
Piuttosto che fare e seguire certe trasmissioni con polemiche stupide che non servono a nessuno, rimbocchiamoci le maniche.
L’Italia potrebbe tornare a essere un gioiello, se solo si cominciasse a usare il buon senso.