Con le basse temperature molte persone soffrono di geloni, lesioni rossastre o violacee che colpiscono le mani, i piedi e a volte anche le orecchie.
In realtà non è soltanto il gelo a causarli, ci vuole anche la complicità del caldo perché, come mi diceva la mia mamma quando ero piccola, “non c’è modo migliore per provocare i geloni che mettere le mani molto fredde in acqua molto calda”.
Spesso questo problema è favorito dalle carenze vitaminiche, in passato infatti per prevenire i geloni e favorirne la guarigione si usava integrare l’alimentazione con olio di fegato di merluzzo. Oggi che è difficile trovarlo puro (non contaminato da mercurio e altri metalli pesanti purtroppo presenti in quantità nei mari e negli oceani), si può ricorrere alle vitamine A, E e D.
Sono consigliabili anche integratori naturali contenenti principi attivi capaci di migliorare il microcircolo (come ad esempio Vitis vinifera e Rusco).
Una buona pomata a base di calendula sarà di ulteriore aiuto per diminuire il gonfiore e l’infiammazione e riportare i tessuti cutanei ad una condizione di benessere.
D’inverno, se si coprono bene i piedi e le mani con calze e guanti pesanti, si riduce significativamente il rischio di geloni.
Se poi, una volta tornati a casa, ci si ritrova comunque con gli arti congelati, è bene far riprendere gradualmente la corretta circolazione prima con un massaggio sotto l’acqua a temperatura ambiente e solo successivamente tiepida. Infine si dovrebbero massaggiare a lungo le dita con un oleolito a base di calendula o arnica.
Sorseggiare una tisana calda di rosa canina, naturalmente ricca di vitamina C, renderà la prevenzione ancora più efficace dando lo sprint giusto al sistema immunitario.
P.S.
Se i geloni sono ricorrenti è necessario escludere eventuali problemi circolatori.
Un’alimentazione sana e una pulizia del fegato e dell’intestino sono comunque consigliabili per aiutare l’organismo a reagire al meglio eliminando le tossine accumulate.