La PORTULACA è considerata un’erba infestante e per questo è strappata via dagli orti, dai vasi e dalle aiuole dove cresce spontanea, ma in realtà è commestibile ed è ricca di proprietà (sali minerali, vitamine e Omega 3, ovvero grassi buoni che ci aiutano a ridurre il colesterolo e i trigliceridi e a prevenire diabete e malattie cardiovascolari), vale quindi veramente la pena di utilizzarla in cucina laddove sia raccolta in luoghi puliti e lontani dal traffico.
Si riconosce grazie alle piccole foglie grasse disposte a rosetta sui gambi di colore rossastro, si diffonde in questo periodo estivo ed è proprio nei mesi caldi che si consiglia di raccoglierla fino, al massimo, a inizio autunno.
Si possono mangiare le foglie, i fiorellini (che si aprono solo per poche ore al giorno) e i gambi teneri sia cotti che crudi. Hanno un sapore leggermente amarognolo e fresco e una consistenza carnosa e croccante.
Io preferisco gustarla cruda aggiungendo foglie e rametti all’insalata mista (insieme a fagiolini, pomodori, rucola selvatica, cipollotti) oppure con le patate lesse. Sta bene anche con l’insalata di cavolo cappuccio e carote oppure con sedano e limone.
È ottima infine nell’insalata greca, nelle frittate o semplicemente cotta a vapore e condita con olio, sale e limone.
Siccome è una pianta che si sviluppa poco in altezza e molto in larghezza, dunque a contatto con il terreno, va lavata molto bene prima dell’utilizzo.
NB
Attenzione a non confondere la portulaca commestibile con quella velenosa: la seconda si riconosce dal forte odore sgradevole quando si spezza il fusto (simile a quello dell’urina di gatto) e per la presenza di una radice voluminosa di colore bianco.