Manifestazioni oculari anche gravi dopo vaccinazione antiCovid-19

Manifestazioni oculari anche gravi dopo vaccinazione anti-Covid“Manifestazioni oculari dopo aver ricevuto i vaccini COVID-19 possono comparire sulla palpebra, sulla cornea e sulla superficie oculare, sulla retina, sull’uvea, sul nervo e sul vaso. Le manifestazioni oculari si sono verificate fino a quarantadue giorni dopo la vaccinazione e le risposte immunologiche indotte dal vaccino possono essere responsabili.”

 

Così si legge in una revisione sistematica della letteratura scientifica pubblicata lo scorso 27 novembre in cui i ricercatori hanno riunito tutti gli effetti collaterali oculari riportati dopo l’inoculazione dei vaccini COVID-19 attualmente disponibili. Intento della pubblicazione è quello di aiutare i medici a riconoscere le possibili manifestazioni a carico dell’occhio che si possono verificare dopo aver ricevuto la vaccinazione anti- SARS-CoV-2 al fine di arrivare a una diagnosi precoce e a un immediato trattamento in modo da evitare complicazioni pericolose o danni permanenti.

 

Come è noto l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e la Food and Drug Administration statunitense hanno approvato l’autorizzazione all’uso di emergenza per diversi vaccini COVID-19 prima del completamento dei loro studi clinici.
Attualmente, l’EMA ha approvato quattro vaccini: BNT162b2 (Pfizer/BioNTech) e mRNA-1273 (Moderna) appartengono alla categoria dei vaccini mRNA COVID-19 formulati con nanoparticelle lipidiche, mentre ChAdO× 1 (Università di Oxford/AstraZeneca) e Ad26.COV2.S (Johnson & Johnson/Janssen) appartengono alla categoria dei vaccini contro il vettore di adenovirus COVID-19.

 

Dopo la vaccinazione sono stati segnalati diversi eventi avversi e sempre di più ne stanno emergendo,  comprese appunto molteplici manifestazioni oculari anche gravi (ad esempio herpes zoster oftalmico, distacco della retina, neuroretinopatia maculare acuta, neurite ottica, paralisi del nervo abducente, trombosi della vena oftalmica superiore) che hanno interessato sia pazienti anziani che giovani (20-30enni) e in alcuni casi hanno portato alla cecità.
È possibile approfondire cliccando su questo link:

https://www.mdpi.com/2076-393X/9/12/1404/htm