Anticoncezionali: rischio di depressione e suicidio

Del collegamento tra contraccettivi ormonali e disturbi depressivi avevo già parlato tre anni fa. 

All’epoca era uscito uno studio dell’Università di Copenaghen, pubblicato a fine settembre 2016 sulla rivista JAMA Psychiatry che, a dire il vero, non aveva destato molto clamore, ma aveva colpito la mia attenzione perché per lungo tempo era stato monitorato un numero altissimo di giovani donne. 

I risultati evidenziavano che l’uso di contraccettivi ormonali era collegato al successivo utilizzo di antidepressivi e ad una prima diagnosi di depressione, soprattutto per quanto riguardava le adolescenti.

Per l’attendibilità con cui  era stata condotta questa ricerca e per il fatto che interessava una fascia giovane della popolazione, mi sembrava degna di nota e mi aspettavo che, come minimo, si sarebbe avviata negli ambienti accademici una riflessione su questo possibile legame e le sue conseguenze. 

Invece dell’argomento non si è più sentito parlare, anzi questo studio danese è stato poi smentito da un altro studio americano (in un articolo dell’anno scorso di Repubblica la dottoressa Rossella Nappi, professore ordinario di Ginecologia e Ostetricia dell’Università di Pavia affermava a tal proposito che “solo alcune donne posso sperimentare cambiamenti dell’umore, ma questo dipende esclusivamente dalla sensibilità e dalla vulnerabilità di ciascuna donna”).

 

Le cose sono cambiate qualche giorno fa quando l’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco, ha emesso una nota informativa in cui ufficialmente precisa che i contraccettivi ormonali possono avere come effetto collaterale depressione e comportamenti suicidari.

L’ammonimento vale per tutti i contraccettivi ormonali, cioè pillola, cerotto, anello vaginale, spirale e impianto per uso sottocutaneo. E in una lettera inviata ai medici, l’AIFA  spiega che la decisione di aggiornare le informazioni su tali prodotti con questa nuova avvertenza è stata presa dopo una valutazione sulla sicurezza fatta in Europa. “L’umore depresso e la depressione sono effetti indesiderati noti associati all’uso dei contraccettivi ormonali” – si legge nella nota – “La depressione può essere grave ed è un noto fattore di rischio per l’insorgenza di comportamento suicidario e suicidio”.

    

Dunque ora è ufficiale. L’umore gravemente depresso è un possibile effetto indesiderato dei contraccettivi ormonali. E la depressione, a sua volta, può essere un fattore di rischio per l’insorgenza di pensieri e azioni suicidarie. 

Cambierà qualcosa? 

Calerà il consumo di questi prodotti? 

I medici che in genere prescrivono questi farmaci faranno presente chiaramente alle loro pazienti i rischi psichici gravi derivanti dalla loro assunzione? 

Le eventuali reazioni avverse sono state e saranno sempre segnalate con tempestività? Quest’ultimo aspetto è fondamentale, non solo per gli anticoncezionali ma per ogni medicinale, perché permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio.

 

La pillola anticoncezionale è stata ritenuta dalla società e dalle donne stesse una conquista di libertà. 

Non è così e, personalmente, l’ho sempre ritenuta, al contrario, una minaccia alla salute femminile. 

Non è naturale e sano sopprimere la propria fertilità con un’azione chimica, permettere che delle molecole sintetiche possano cambiare nel nostro corpo una serie di fattori che la nostra fisiologia mette in campo per favorire il concepimento e generare una nuova vita. 

Questo non significa che ci si può sentire realizzate solo concependo un figlio ma, se è una gravidanza che si vuole evitare, è possibile farlo ricorrendo a metodi che non mettono a rischio la nostra salute. E non mi riferisco solamente ai possibili pericoli relativi al benessere mentale, basta leggere i bugiardini di qualsiasi pillola anticoncezionale per avere una panoramica più dettagliata dei rischi a carico di organi vitali come il fegato, lo stomaco, lo stesso utero o di interi sistemi come il circolo venoso e quello arterioso (il rischio di trombosi ad esempio è alto).

 

P.S.

Il sanguinamento mensile, oltre a essere fisiologico, è salutare. 

Le mestruazioni, infatti, non hanno solo la funzione riproduttiva, ma anche un importante ruolo di purificazione, depurazione ed eliminazione di tossine possibili cause di future malattie. 

Puoi approfondire a riguardo leggendo questo mio precedente post: Ciclo vitale”.