La Vitamina D svolge un ruolo chiave, non solo nel metabolismo osseo, ma anche nella difesa dell’organismo contro batteri, virus, parassiti e funghi.
La sua carenza nell’organismo contribuisce a uno stato di iperinfiammazione che può esacerbare anche malattie metaboliche e cardiovascolari preesistenti ed è importantissima per la salute neurologica. Infatti, prove crescenti da studi clinici, epidemiologici e di scienze di base indicano che la sua insufficienza è riscontrabile in vari disturbi neurologici, psichiatrici e autoimmuni, come le malattie cerebrovascolari, il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla, la sclerosi laterale amiotrofica, la depressione e la schizofrenia.
QUI una revisione degli studi che evidenzia il ruolo della vitamina D nei confronti del sistema nervoso centrale, come fattore protettivo e/o prognostico nell’insorgenza e nella progressione di varie malattie neurologiche.
La Vitamina D è sintetizzata principalmente dalla pelle in seguito all’esposizione ai raggi ultravioletti B (ovviamente incidono la latitudine, la stagione, l’uso di creme solari) e può essere ottenuta in modo limitato anche attraverso l’alimentazione da fonti animali (olio di fegato di pesce, tuorlo d’uovo, fegato animale, burro ecc …) e vegetali (funghi, verdure verdi crude, alghe …).
Una carenza, e certe condizioni patologiche, richiederanno sempre una integrazione, ma ATTENZIONE al prodotto scelto, alle tempistiche di assunzione e alle modalità.