10 errori da evitare in cucina

Esistono alcune buone norme di comportamento da usare in cucina per evitare che fra le stoviglie si possano insidiare germi e sostanze indesiderate. 
Ecco in 10 punti GLI ERRORI PIÙ COMUNI DA EVITARE:

 

1.  Usare a lungo la stessa spugna. Va cambiata spesso, qualcuno sostiene una volta a settimana. Nel frattempo andrebbe risciacquata con cura ogni volta e fatta asciugare lontano da ristagni d’acqua. In caso contrario diventa la casa di batteri dannosi (puoi approfondire con la lettura di questo mio precedente articolo “Igiene domestica: attenzione ai batteri sulle spugne da cucina”.

 

2.  Cambiare poco spesso gli strofinacci. Anche questi accessori di normale utilizzo quotidiano possono facilmente trasformarsi in un regno incontrastato di batteri. La contaminazione aumenta di parecchio se in casa ci sono bimbi piccoli, se la famiglia è numerosa e se si consumano normalmente carne, pesce e uova. Puoi leggere a riguardo questo mio precedente post “Nemici nascosti in cucina”.  

 

 3.  Non curare la lavastoviglie.  Anche questo elettrodomestico può diventare un ricettacolo di germi. La guarnizione di gomma e i filtri vanno puliti regolarmente e una volta al mese è necessario usare i ‘cura lavastoviglie’ che eliminano il grasso e il calcare igienizzando.

 

4.  Utilizzare gli stessi coltelli e taglieri. È così che trasportiamo inavvertitamente batteri tra cibi diversi o tra alimenti crudi e cotti (ad esempio la verdura, la carne cruda, gli affettati, i formaggi, il pane…). Coltelli e taglieri vanno sempre lavati prima di essere riutilizzati nuovamente. 

 

5.  Pensare che la plastica sia tutta uguale. Invece solo alcuni tipi sono sicuri per il contatto con gli alimenti (devi cercare il segno di bicchiere e forchetta stilizzati riportato sul contenitore). In ogni caso vanno seguite sempre le indicazioni date dal produttore poiché non tutti i contenitori vanno bene in freezer o nel microonde. 

 

6.  Usare i fogli di alluminio senza fare distinzione. L’alluminio è molto versatile in cucina, è ideale per mantenere freschi i cibi, arrostire, grigliare, cuocere i dolci, stufare. Particolarmente resistente al calore, è molto stabile, in realtà però va evitato il contatto con alimenti umidi, ricchi di acidi (come salse di pomodoro, cipolla, limone, aceto) oppure di sale (come ad esempio capperi e acciughe). 

 

7.  Credere che le pentole vadano tutte bene. L’acciaio inox non deve venire in contatto con composti acidi perché rischia di rilasciare sostanze, mentre il sale marino va sciolto con cura senza farlo depositare sul fondo. Le stoviglie smaltate o antiaderenti, se graffiate o scheggiate, vanno subito buttate via. Invece le pentole in terracotta devono avere l’interno smaltato altrimenti facilitano l’adesione dei detersivi e trattengono i residui alimentari. Vanno scelte quelle trattate con vernici naturali poiché, se smaltate con vernici contenenti piombo, possono poi cederlo agli alimenti con inevitabili danni per la salute. Fare attenzione anche alle pentole in alluminio, facili da graffiare con detersivi, pagliette, mestoli e forchette: dai solchi delle rigature poi passano agli alimenti sostanze tossiche che si accumulano nelle cellule del corpo umano e con il passare del tempo provocano gravi effetti nocivi. Per lo stesso motivo andrebbero evitate anche le pentole e le padelle in teflon che possono cedere tetrafluorometile ai cibi. 

 

8.  Mettere le pentole in frigo. Non sono adatte a conservare gli alimenti, vanno invece utilizzati gli appositi contenitori e chiusi bene. I migliori, a mio parere, sono quelli in vetro.

 

9.  Consumare il primo alimento sfornato con gli stampi in silicone. È sempre meglio far passare la ‘cottura inaugurale’ senza mangiare dal momento che durante la prima esposizione a fonti di calore possono finire nei dolci sostanze indesiderate. 

 

10.  Non far caso alla scelta dei detersivi. Tutti gli elementi che figurano nella composizione dei detersivi (fosfati, agenti di profumazione, conservanti, tensioattivi, coloranti, eccetera) sono tossici per l’uomo e per l’ambiente. Meglio prediligere i tipi ecologici che contengono tensioattivi di origine vegetale il cui tempo di biodegradabilità è inferiore agli altri. Il sapone di Marsiglia, ottenuto per saponificazione dei grassi vegetali, è un detergente adatto anche agli utensili della cucina. È poco aggressivo per l’ambiente, facile da risciacquare e non lascia residui tossici su piatti e stoviglie. Mestoli e spatole di legno invece si puliscono bene con l’aceto. A me piace mettere sulla spugna del bicarbonato e aggiungerci un bel po’ di aceto di vino bianco: si crea un’effervescenza che rende molto facile e veloce la detersione (e anche i cattivi odori se ne vanno). 

 

Fai tesoro di questi suggerimenti. Con un po’ di consapevolezza e le giuste accortezze la sicurezza alimentare è maggiormente garantita.