Zuppa di miso per migliorare la resistenza alle malattie

Più è in equilibrio il nostro intestino, più è difficile ammalarsi. 

Per mantenere in salute la popolazione di miliardi di batteri “buoni” che abita nel nostro tratto digerente è utile mangiare sia PROBIOTICI (veri e propri organismi viventi che ripopolano il microbiota), sia PREBIOTICI (alimenti dei quali i nostri batteri sono ghiotti).

Banane, cicoria, tarassaco, asparagi, cipolle, aglio, carciofi, orzo e avena, tanto per fare alcuni esempi, sono tutti cibi ricchi in prebiotici che alimentano la buona microflora del colon. I cibi fermentati, come ad esempio il kefir, i crauti e il miso, sono invece ricchi di probiotici. 

Sono tutti prodotti a basso costo e alla facile portata di tutti, tenendo conto ovviamente di eventuali individuali intolleranze che, comunque, il più delle volte sono dovute proprio a errori alimentari che nel tempo portano a squilibri della flora batterica intestinale e alla compromissione della mucosa (niente di irreparabile, basta rivedere con un poco di pazienza il proprio modo di alimentarsi e ricorrere al supporto di alcuni integratori per il tempo necessario).

 

Tra i probiotici che ho citato il MISO è quello che uso e consiglio più frequentemente. 

Mi piace far presente che la zuppa di miso è una componente importante nella tradizione alimentare giapponese dove addirittura è considerata quasi un medicamento. Oltre a favorire la digestione e l’assimilazione del cibo, è ritenuta un eccellente alcalinizzante in grado di migliorare la resistenza alle malattie.

Io la preparo seguendo le indicazioni di Naboru Muramoto, seguace del famoso medico orientale Ohsawa. 

Le combinazioni di verdure e alghe cambiano in base alle stagioni, in questo periodo si può optare, ad esempio, per questa ricetta:

 

Ingredienti per 4 persone

10 cm di alga wakame (ricca di calcio, i suoi composti attivi rafforzano fegato e sistema nervoso)

1 carota

mezza cipolla

3 ravanelli

mezzo gambo di sedano

3 cucchiai di miso di riso o di soia

1 cucchiaio di olio extravergine di oliva o di sesamo

6 tazze di acqua bollente

 

Preparazione

Lavare l’alga e lasciarla in ammollo per dieci minuti, intanto pulire le verdure e tagliarle a fettine sottili.

Saltare la cipolla nell’olio e dopo 5 minuti aggiungere l’alga tagliata a pezzettini. Lasciar cuocere altri cinque minuti e aggiungere tutte le altre verdure, girare, addizionare l’acqua e coprire lasciando cuocere a fuoco basso per 30 minuti.

Passato questo tempo, togliere un mestolo di questo brodo vegetale e sciogliervi il miso aggiungendolo poi alla zuppa. Far sobbollire a fiamma molto bassa per 1-2 minuti ancora (non di più altrimenti tutti gli enzimi verrebbero distrutti) e spengere il fuoco.

Mescolare bene e servire a inizio cena cospargendo la ciotola con un poco di prezzemolo fresco tritato.

 

Se vieni da un’alimentazione ricca di grassi, zuccheri semplici e additivi hai molti buoni motivi perché il miso diventi una sana abitudine quotidiana.

Dovrai invece inizialmente limitarlo a due, massimo tre volte a settimana, se sei intollerante ai lieviti e alle sostanze fermentate.

Come alternativa alle zuppe – che sono più indicate per le giornate fredde e umide dell’autunno e dell’inverno – si può utilizzare il miso mischiato con crema di sesamo o di mandorle per creare un condimento per le verdure per i periodi dell’anno più caldi.

 

Fai attenzione a sceglierlo bene perché ne esistono TRE TIPI:

  1. Il miso di riso, preferibile d’inverno perché più salato e concentrato.
  2. Il miso d’orzo, di sapore dolce, è più leggero e preferibile d’estate (è adatto comunque a tutte le stagioni ma non va bene per chi è intollerante al glutine).
  3. Il miso di soia, chiamato hacho miso, è invecchiato per tre anni, contiene un minore quantitativo di sale ma è più ricco di proteine, è molto rinforzante e non si può assumere tutti i giorni. È adatto ai periodi di stanchezza o convalescenza e alla stagione invernale.

Ultimamente si trova anche il miso ottenuto anche da altri legumi (non solo soia, quindi!) come i ceci. Hai quindi un’amplia scelta, l’importante però è consumare solo miso non pastorizzato, di provenienza biologica e non-OGM. Meglio se italiano e di filiera corta. Ricorda di conservare in frigo.