Il riso e i prodotti derivati possono esporre i bambini a troppo arsenico

Il riso e i prodotti derivati possono esporre i bambini a troppo arsenicoSpesso i bambini abusano di riso e di gallette di riso, a maggior ragione se soffrono di allergie e intolleranze al glutine.
Quello che molti genitori dovrebbero sapere è che il riso, e i prodotti a base di riso, possono contenere arsenico perché questo cereale, a differenza degli altri, assorbe maggiormente le sostanze dal terreno in cui è coltivato e, purtroppo, in alcune zone questo elemento si trova, oltre che nel terreno (dove può essere presente naturalmente), di frequente anche nelle falde acquifere. Inoltre, alcuni composti a base di arsenico sono utilizzati anche come pesticidi che il riso assorbe più facilmente rispetto alle altre colture.

 

Questo è un problema, a maggior ragione per il corpo dei bambini piccoli che reagisce in modo più sensibile alle sostanze nocive. L’esposizione a lungo termine all’arsenico è collegata con più alti tassi di tumori (della pelle, della vescica, del polmone) e può indurre neurotossicità e danni epatici. Inoltre, l’esposizione del feto all’arsenico può collegarsi successivamente anche ad effetti sul sistema immunitario.

 

Nel marzo scorso la Commissione Europea ha adottato il regolamento 2023/465 per ridurre la presenza di arsenico nei prodotti alimentari, in particolare nei prodotti a base di riso per l’infanzia.
In Svezia l’autorità alimentare Livsmedelsverket già circa 7 anni fa aveva raccomandato di evitare bevande a base di riso e gallette di riso ai bambini sotto i 6 anni di età e consigliato di limitare ai bambini più grandi riso e prodotti derivati a non più di 4 volte a settimana.
Più di recente, anche in Svizzera l’Ufficio Federale per la Sicurezza Alimentare e gli Affari Veterinari ha fatto circolare raccomandazioni chiare a riguardo, suggerendo cautela nel consumo di prodotti come gallette di riso, fiocchi di riso e porridge di riso nel primo anno di vita.

 

TUTTAVIA, se ci si pensa bene, ci sarebbero problemi anche con altri alimenti che possono essere contaminati da sostanze per nulla salutari, ad esempio i pesci di taglia grossa (come il pesce spada e il tonno) possono essere contaminati dai metalli pesanti, in particolare mercurio; mentre la frutta, la verdura, i cereali e i legumi che non provengono da agricoltura biologica possono avere tracce di pesticidi.

 

La soluzione quale è allora?

 

È quella di usare il buon senso e ricorrere a una dieta varia che eviti di ripetere troppo spesso gli stessi alimenti e che prediliga cibi di stagione, coltivati senza ricorrere a prodotti chimici e possibilmente a km 0. In questo modo i potenziali rischi da contaminazione si riducono notevolmente.
Per quanto riguarda il riso, il consiglio, soprattutto con i bambini più piccoli, è di evitare il consumo esclusivo di alimenti a base di questo cereale: ad esempio, il latte di riso non deve essere l’unico sostituto del latte vaccino in caso di intolleranze (men che meno del latte materno che è l’alimento da privilegiare il più possibile) ed è bene alternare le pappe di riso con prodotti a base di altri cereali. Inoltre, quando si ricorre ai chicchi, sempre bene sciacquarli abbondantemente prima di cucinarli.