Anticamente, quando un re non gradiva il messaggio che gli arrivava, faceva tagliare la testa al messaggero.
Il nostro comportamento nei riguardi dei sintomi, quando non stiamo bene, è tendenzialmente lo stesso e infatti si è troppo diffusa l’abitudine di prendere subito farmaci per alleviare disturbi di vario genere.
Mal di testa, mal di stomaco, raffreddore …al primo malessere si ricorre alla “medicina” per farlo sparire e così abbiamo rimpinguato l’industria farmaceutica che nel tempo è cresciuta enormemente per soddisfare questa domanda incessante e alimentarla.
Ormai ci sono farmaci di ogni tipo: per accelerare l’attività dell’intestino, per rallentarla, per dormire, per placare l’ansia, per neutralizzare l’acidità di stomaco, per alleviare i dolori, per i raffreddamenti stagionali, insomma, per ogni eventuale problematica.
Il fatto è che, se anche questi prodotti spesso sono in grado di ridurre il disagio, bisogna vedere a quale prezzo nel tempo ma, soprattutto, il punto principale è che una mentalità del genere, volta a sopprimere i sintomi piuttosto che a capirli, non è utile ad affrontare le reali cause che, invece, ne sono all’origine. Sostanzialmente non è affatto funzionale al benessere e alla salute.
I sintomi sono sempre messaggi del corpo che ci sta dicendo che qualcosa è fuori equilibrio e non sono mai un caso né il luogo in cui si manifestano né il momento in cui compaiono.
Se li ignoriamo, o peggio li sopprimiamo senza indagare le ragioni sottostanti, si corre nel tempo il rischio di andare incontro a squilibri sempre più gravi ma, soprattutto, alla fine non saremo più in grado di ascoltare il nostro corpo e nemmeno di leggere il segreto linguaggio dello spirito che si materializza e si esprime attraverso di esso.
Interpretare i sintomi richiede necessariamente di essere più attenti e poi anche disponibili a farsi domande. Ad esempio, quando è comparso questo sintomo? Che cosa mi sta dicendo? Che cosa rivela del mio corpo e della mia mente in questo momento?
Nel cercare le risposte possiamo incontrare e comprendere meglio anche il nostro vissuto quotidiano e le nostre emozioni, se non altro quelle che il sintomo ci provoca, che possono essere diversificate e tante: rabbia, paura, rifiuto, rassegnazione, disperazione…
Fermarsi un attimo e capire dove siamo, come stiamo vivendo, quali sono i pensieri prevalenti e come ci stiamo nutrendo (intendo in senso lato, quindi non solo il cibo, ma tutto ciò che facciamo entrare nel nostro corpo) è fondamentale ed è un lavoro di consapevolezza che va portato avanti insieme a ogni eventuale intervento medico necessario se vogliamo guarire davvero e muoverci verso un maggiore benessere.