Piccoli cambiamenti nella dieta, come l’aggiunta di frutta ricca di vitamina C, ad esempio i kiwi, possono fare la differenza nel benessere quotidiano e contribuire alla salute mentale.
L’assunzione di vitamina C già da tempo è stata associata a un miglioramento dell’umore, della vitalità e a una minore depressione; mentre, al contrario, la carenza a un maggiore deterioramento cognitivo. La vitamina C, infatti, è coinvolta nella sintesi dei neurotrasmettitori, degli ormoni peptidici e agisce come catalizzatore per diversi enzimi, tutti necessari per mantenere e promuovere un sano funzionamento del cervello, compreso l’umore.
Ma c’è differenza tra vitamina C introdotta con gli integratori oppure attraverso gli alimenti che ne sono ricchi?
Uno studio ha cercato di rispondere a questa domanda con un intervento dietetico di 8 settimane su 155 adulti con bassi livelli di vitamina C. Ai partecipanti, divisi in gruppi, sono stati fatti assumere quotidianamente un integratore di vitamina C, oppure un placebo, oppure due kiwi e, alla fine, sono state fatte delle verifiche da cui i ricercatori hanno appurato che l’integrazione attraverso i kiwi era stata la più efficace perché aveva migliorato la vitalità e l’umore entro 4 giorni con un picco intorno ai 14-16 giorni.
In un approccio naturopatico i vari alimenti naturalmente ricchi di sostanze nutritive devono avere la precedenza. La nutrizione sana, equilibrata e personalizzata, quindi, è la via principale alla salute e, solo se necessario, si ricorre agli integratori come supporto ulteriore, dando la precedenza a prodotti di esclusiva origine naturale, non sintetica: in pratica supercibi contenenti lo spettro nutrizionale pressoché completo di micro e macronutrienti in un equilibrio perfettamente bilanciato (nel caso nella vitamina C si può ricorrere, ad esempio, all’acerola o alla rosa canina sotto forma di estratti integrali).
Ovviamente in commercio esistono moltissimi integratori pubblicizzati per tutta una serie di problematiche: per compensare micro carenze specifiche, oppure per aiutare nella gestione di alcuni sintomi, o per compensare gli effetti collaterali di alcuni farmaci, ma non vanno assunti con leggerezza. Vanno definiti caso per caso e assunti sempre solo in caso di reale necessità e sotto la guida di una persona esperta che ne possa indicare il dosaggio opportuno e le tempistiche di utilizzo.