Non di solo Covid si muore, i fattori di rischio su cui puoi agire

Anche se la maggior parte dell’attenzione si sta focalizzando sul COVID-19 è importante non trascurare altri fattori di rischio per la salute.

Il FUMO, ad esempio, è la causa principale di mortalità prematura nei Paesi dell’Unione Europea con circa 700.000 decessi all’anno. A sancirlo è l’Ocse nel suo ultimo rapporto sullo stato della salute e della sanità con la nuova edizione appena pubblicata di Health at a Glance che ogni anno raccoglie statistiche economiche e medico sanitarie dei paesi aderenti.

 

Oltre al fumo, altri importanti fattori di rischio modificabili che hanno un impatto decisivo per la salute sono il consumo di ALCOL, la CATTIVA ALIMENTAZIONE, la MANCANZA DI ATTIVITÀ FISICA e l’OBESITÀ.

Nonostante le politiche di controllo di consumo dell’ALCOL ne abbiano ridotto il consumo complessivo in molti Paesi nell’ultimo decennio, il problema permane ed è responsabile di 255 000-290 000 decessi all’anno nei Paesi dell’UE. Mentre continuano ad aumentare i tassi di SOVRAPPESO E OBESITÀ, spesso a partire dalla giovane età (nella maggior parte dei paese dell’UE più di un adulto su sei è obeso).

 

Ricordo che obesità e fumo sono anche fattori di rischio riconosciuto per le complicazioni da COVID-19. Eppure i tabaccai sono rimasti sempre aperti, anche durante il il lockdown generale di tutto il Paese, e nessuna indicazione in merito ad uno stile di vita che possa contribuire al raggiungimento del peso ideale è stata data, né se ne sente parlare tuttora. 

Tantomeno sono stati proposti dai più seguiti media nazionali approfondimenti sui nutrienti giusti per supportare una buona salute. Ci sono infatti innumerevoli sostanze utili a modulare e migliorare la risposta immunitaria: vitamine (in primis C e D), esperidina, quercitina, curcumina, resveratrolo, lattoferrina, n-acetilcisteina, liquirizia, sambuco, probiotici, funghi medicinali, oligoelementi …solo per fare alcuni esempi e senza entrare nello specifico. Come esistono alcuni protocolli di medicina integrata per la profilassi e la cura del Covid-19 ma, anche su questo, grande silenzio da parte della stampa mainstream.

 

Speriamo che lo shock sanitario causato da questo nuovo coronavirus e l’impatto sconcertante che ha avuto e sta avendo sulla nostra società e sull’economia riportino il tema della prevenzione attraverso stili di vita salubri al centro dell’agenda politica, ma più che altro – ed è questo ciò che conta e può fare la differenza – al centro dell’agenda personale di ognuno di noi. 

Perché non è un vaccino, per ogni possibile malattia, che può sempre salvarci, ma un modo di vivere più sano per il quale ogni giorno dobbiamo impegnarci.

 

C’è poi la questione ambientale: anche l’inquinamento atmosferico ha un impatto devastante sulla salute e sul benessere. Sempre secondo il Rapporto Ocse tra 168 000 e 346 000 morti premature nei Paesi dell’UE possono essere attribuite ogni anno all’inquinamento dell’aria causato da polveri sottili i cui livelli restano al di sopra delle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nella maggior parte dei Paesi, in particolare nelle grandi città. Questo comporta gravi conseguenze per la salute e la mortalità delle persone, ma anche le perdite economiche sono notevoli. Si parla di 600 miliardi di euro di perdite in termini economici e di benessere nei Paesi dell’UE, pari al 4,9 % del PIL totale nel 2017 (ciò è dovuto principalmente all’impatto che gli inquinanti atmosferici – in particolare PM2.5 e dell’ozono – hanno sulla mortalità, ma anche alla minore qualità della vita e produttività del lavoro delle persone che vivono con malattie correlate, oltre che all’aumento della spesa sanitaria).

E qui, oltre che dall’impegno personale di ognuno di noi, molto dipende dalle scelte politiche dei singoli Stati che dovrebbero SEMPRE integrare considerazioni ambientali nei processi decisionali, non solo quando si parla di trasporti.