Ipertesi già alle elementari

La pressione troppo alta nei bambini è un problema allarmante e in espansione. 

Molto spesso è legata ad un’alimentazione sbagliata, ad esempio ricca di cibi salati, bevande gassate e zuccherate. Anche la sedentarietà incide, esiste cioè una correlazione tra  il tempo trascorso immobili di fronte ai dispositivi elettronici e l’incidenza dell’ipertensione in età infantile. 

Per invertire questa preoccupante tendenza, oltre a modificare le abitudini alimentari errate dei più piccoli è anche necessario vietare loro Tv e videogiochi per periodi prolungati e avviarli alla pratica regolare di un’attività sportiva. Quasi sempre, infatti, nei bambini basta un intervento tempestivo sugli stili di vita per far regredire l’ipertensione ed evitare pericolose conseguenze.

 

Ma come si riscontra l’ipertensione in un bambino? 

In base alle linee guida internazionali basterebbe misurare la pressione una volta all’anno, a partire dal terzo anno di vita. È un compito che sono chiamati a svolgere i pediatri mentre, a partire dai 14 anni, il compito diventa dei medici di medicina generale che dai pediatri raccolgono il testimone dell’assistenza degli adolescenti. 

Ovviamente non tutti gli apparecchi per la misurazione sono uguali. Occorre usare apparecchi approvati e collaudati per l’età pediatrica.

 

Ci sono dei sintomi che devono allertare i genitori?

In genere i bambini sono asintomatici ma possono essere presenti cefalea, epistassi (sangue dal naso), difficoltà di concentrazione, irritabilità, vomito, vertigini, dolore toracico e disturbi visivi. 

Particolare attenzione devono fare quelle mamme e quei papà che già sono ipertesi oppure hanno precedenti familiari di pressione alta poiché in questo caso più facilmente i propri figli potrebbero soffrirne. Dunque è bene informare il pediatra se è presente ipertensione arteriosa nella storia della famiglia.

 

L’ipertensione non diagnosticata o non curata comporta lo sviluppo di complicanze a carico dei  cosiddetti ‘organi bersaglio’ come il cuore, i reni e gli occhi, inoltre è uno dei principali fattori di rischio per le patologie cardiovascolari che rappresentano la principale causa di mortalità dell’adulto. 

Individuare un bambino con valori elevati della pressione arteriosa e modificare alcuni stili di vita può evitare che diventi un adulto iperteso. È stato visto, infatti, che i valori pressori elevati nell’infanzia si mantengono tali anche in gioventù fino all’età adulta. 

 

E’ importante quindi che la prevenzione cominci subito seguendo poche ma importanti regole:

  • ridurre il sale nella dieta
  • evitare bevande zuccherate e gassate e usare come bevanda solo l’acqua
  • abituare i bambini fin da piccoli a consumare cibi salutari (frutta, verdura, legumi, prodotti a base di cereali integrali, pesce)
  • prediligere alimenti provenienti da agricoltura biologica (uno studio che è stato pubblicato su Environmental Research ha dimostrato che i pesticidi incrementano il rischio di ipertensione
  • agire sull’eccesso di peso
  • aumentare l’attività fisica (almeno 40′ per 3-5 volte a settimana).

 

P.S.

Anche alcuni farmaci aumentano la pressione arteriosa (cortisonici, immunosoppressori, terapie ormonali). Se il bambino, a causa di qualche patologia, deve farne un uso continuato è raccomandabile il controllo della pressione arteriosa ad ogni visita medica.