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Le virtù medicali di questa pianta sono però concentrate non tanto nella parte che di solito mangiamo ma soprattutto nelle foglie caulinari, cioè quelle dello stelo: svolgono una forte azione disintossicante e protettrice del fegato, favoriscono la diuresi e combattono eccesso di colesterolo e trigliceridi. Si raccolgono da marzo a maggio ma sono immangiabili tal quali, ecco tre possibili usi:
1. INFUSO. Si mettono 5-10 gr di foglie in mezzo litro di acqua bollente, si lascia riposare per 10 minuti e si beve (non più di tre tazze al giorno). È molto amaro.
2. TINTURA MADRE. Si acquista in erboristeria o farmacia . 30 gocce in mezzo bicchiere di acqua 3 volte al dì.
3. VINO MEDICINALE. In un contenitore di vetro ben chiuso si fanno macerare 50-60 g di foglie essiccate in un litro di vino bianco tipo marsala. Agitare delicatamente ogni tanto, dopo 10-15 giorni circa si filtra. Conservare in una bottiglia di vetro in un luogo a riparo dalla luce, lontano da fonti di calore troppo elevate. Un bicchierino da liquore dopo i pasti principali.
Precauzioni:
- Evitare l’uso del carciofo durante l’allattamento, in caso di allergie specifiche alla pianta o alle asteraceae in generale.
- Assumere sotto controllo medico in caso di calcoli biliari.