I rischi maggiori vengono dal traffico veicolare, questa sostanza chimica viene infatti rilasciata attraverso i gas di scarico degli automezzi. È anche contenuta nella benzina, di conseguenza, l’evaporazione della stessa nelle fasi di trasporto, stoccaggio e rifornimento è causa di esalazioni rischiose. Infine, non bisogna sottovalutare le fonti domestiche: i veleni a cui ci esponiamo quando siamo in luoghi chiusi possono essere molto più insidiosi di quanto immaginiamo. Il benzene, in particolare, in casa arriva da fuori, soprattutto se si abita in città ad alta densità di traffico, ma può finire nell’aria delle nostre stanze anche per colpa delle esalazioni di colle, vernici, cere per mobili e detergenti utilizzati per le pulizie. È liberato inoltre dal fumo di sigaretta: nelle abitazioni di chi fuma la concentrazione di questa sostanza è del 30-35% superiore a quella delle case dei non fumatori.
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato il benzene come sostanza cancerogena in grado di produrre varie forme di leucemia in seguito a un’esposizione continuata anche a basse concentrazioni. Gli effetti cancerogeni del benzene sono stati a lungo indagatati anche dall’Istituto Ramazzini, prestigioso centro italiano per la ricerca indipendente e la prevenzione del cancro e delle malattie di origine ambientale (alcune ricerche in merito sono visualizzabili QUI). Ma non è solo l’esposizione continuata ad essere pericolosa: anche brevi esposizioni, sempre a basse concentrazioni, possono provocare problemi di salute da non sottovalutare: vertigini, sonnolenza, aumento del battito cardiaco, tremori, confusione fino ad arrivare ad alterazioni della memoria e di alcune capacità psichiche e ad effetti irritanti sulla pelle e sulle mucose man mano che salgono i tempi di esposizione.
Dunque, gli effetti tossici provocati da questo composto organico hanno caratteristiche diverse e colpiscono organi sostanzialmente differenti sulla base della durata dell’esposizione.
Fare attenzione è obbligatorio, anche perché in casa trascorriamo molte ore e i più vulnerabili sono i bambini e gli anziani che spesso passano la maggior parte delle loro giornate proprio all’interno delle pareti domestiche.
Come difendersi?
- Evitare di fumare in casa.
- Per le pulizie utilizzare il più possibile prodotti ecologici e risciacquare abbondantemente le superfici su cui sono stati usati detergenti chimici.
- Cambiare spesso l’aria, soprattutto durante le pulizie quando vengono utilizzati detergenti e saponi chimici, ma evitare di farlo nelle ore di punta del traffico cittadino.
- Ventilare bene i locali durante e dopo le operazioni di tinteggiatura.
- Ventilare per almeno 3 giorni i locali in cui sono stati sistemati mobili nuovi in truciolato e/o compensato, tappeti o tappezzerie nuovi.
- È auspicabile utilizzare anche alcune piante specifiche che, oltre ad abbellire l’abitazione, aiutano a neutralizzare il benzene: la dracaena marginata, la dracaena dermensis “warneckei” e il photos aureus sono le più adatte.
Per quanto riguarda invece la contaminazione dell’aria dei centri urbani dovrebbe essere incrementato l’uso del mezzo pubblico, ma l’intervento prioritario da mettere in atto per ridurre le emissioni di benzene nell’atmosfera – in attesa di avere automobili con tecnologie sempre meno inquinanti – rimane la riformulazione delle benzine con contenuti di benzene e idrocarburi aromatici più bassi di quelli attuali.