L’esercizio ad alta intensità può invertire la neurodegenerazione nel Parkinson

L'esercizio ad alta intensità può invertire la neurodegenerazione nel Parkinson La biologia del cervello nei soggetti affetti da Parkinson viene modificata dall’esercizio fisico intenso.
Lo suggerisce uno studio pilota che ha evidenziato come l’esercizio ad alta intensità induca effetti protettivi nel cervello capaci, non solo di rallentare, ma anche di invertire la neurodegenerazione.

 

Già ricerche precedenti avevano dimostrato che l’esercizio fisico migliora i sintomi di questa malattia, questa ultima ricerca, che ha coinvolto 10 pazienti, ha dimostrato che l’esercizio aerobico ad alta intensità preserva i neuroni che producono dopamina, ovvero le cellule cerebrali che sono più vulnerabili alla distruzione nei pazienti affetti da questa malattia.
I ricercatori, infatti, hanno visto che dopo sei mesi di esercizio i neuroni erano diventati più sani e avevano prodotto segnali di dopamina più forti.

 

È una ricerca particolarmente interessante, anche se si basa su un piccolo numero di persone, poiché il farmaco più comune attualmente utilizzato, la levodopa, anche se è efficace nell’alleviare i sintomi motori, non impedisce la neurodegenerazione in corso e può causare effetti collaterali indesiderati con l’uso a lungo termine (come movimenti eccessivi e incontrollati).

 

Lo studio suggerisce che l’esercizio fisico dovrebbe entrare a far parte del trattamento di questi pazienti perché potrebbe modificare davvero la malattia in senso clinico e si auspica che questo lavoro possa ispirare ricercatori e medici a dare priorità alla ricerca e alla sperimentazione in questa direzione.

 

Il Parkinson è una malattia neurologica in rapida crescita, mentre l’esercizio fisico è accessibile a tutti, relativamente economico ed è sicuro. Dunque, qualcosa da non sottovalutare.