Nella tradizione alimentare giapponese la zuppa di miso è una componente importante, considerata quasi un medicamento. Oltre a favorire la digestione e l’assimilazione del cibo, è ritenuta un eccellente alcalinizzante in grado di migliorare la resistenza alle malattie.
È un piatto semplice da preparare ed è ideale in inverno, soprattutto con queste giornate corte e fredde.
Io la preparo seguendo le indicazioni di Naboru Muramoto, seguace del famoso medico orientale Ohsawa, ma in rete puoi trovare molte ricette.
Le combinazioni di verdure e alghe cambiano in base alle stagioni, in questo periodo si può optare, ad esempio, per questa ricetta:
Ingredienti per 4 persone
10 cm di alga wakame (ricca di calcio, i suoi composti attivi rafforzano fegato e sistema nervoso)
1 carota grande
1 cipolla
1 foglia di verza
1-2 foglie di broccolo
3 cucchiai di miso di riso o di soia
1 cucchiaio di olio di girasole (o di sesamo)
6 tazze di acqua bollente
Preparazione
Lavare l’alga e lasciarla in ammollo per dieci minuti, intanto pulire le verdure e tagliarle a fettine sottili.
Saltare la cipolla nell’olio e dopo 5 minuti aggiungere l’alga tagliata a pezzettini. Lasciar cuocere altri tre minuti e aggiungere tutte le altre verdure, girare, addizionare l’acqua e coprire lasciando cuocere a fuoco medio-basso per 30 minuti.
Passato questo tempo, togliere un mestolo di questo brodo vegetale e sciogliervi il miso aggiungendolo poi alla zuppa. Far sobbollire a fiamma molto bassa per 1-2 minuti ancora (non di più altrimenti tutti gli enzimi verrebbero distrutti) e spengere il fuoco.
Mescolare bene e servire cospargendo la ciotola con un poco di prezzemolo fresco tritato.
Se vieni da un’alimentazione ricca di grassi, zuccheri semplici e additivi hai molti buoni motivi perché la zuppa di miso diventi una sana abitudine quotidiana.
Dovrai invece limitarla a due, massimo tre volte a settimana, se sei intollerante ai lieviti e alle sostanze fermentate.
Scegli bene il miso perché ne esistono diversi tipi:
– Il miso di riso, preferibile d’inverno perché più salato e concentrato.
– Il miso di soia, chiamato hacho miso, è invecchiato per tre anni, contiene un minore quantitativo di sale ma è più ricco di proteine, è molto rinforzante e non si può assumere tutti i giorni. È adatto ai periodi di stanchezza o convalescenza e alla stagione invernale.
– Il miso d’orzo, di sapore dolce, è più leggero e preferibile d’estate (è adatto comunque a tutte le stagioni ma non va bene per chi è intollerante al glutine).
– Il miso di legumi (non solo soia, quindi!) come ad esempio quello di ceci.
Hai quindi un’ampia scelta, l’importante però è consumare solo miso non pastorizzato, di provenienza biologica e non-OGM. Meglio se italiano e di filiera corta.
Ricorda di conservare in frigo.