Le malattie autoimmuni della tiroide come la Tiroidite di Hashimoto (ipotiroidismo) e la malattia di Graves (ipertiroidismo) sono caratterizzate da infiltrazione linfocitaria tiroidea.

 

Una metanalisi ha osservato una significativa diminuzione dei livelli di vitamina D nei pazienti con Tiroidite di Hashimoto. Analogamente un altro studio ha rivelato che la carenza di vitamina D è associata all’insorgenza della malattia di Graves negli anziani.
Anche se si presume l’esistenza di un’associazione tra vitamina D e malattie autoimmuni della tiroide, non è ancora chiaro se rifletta un meccanismo patologico, una relazione causale o una conseguenza del processo autoimmune. Allo stesso tempo, modelli animali di malattia di Graves e Tiroidite di Hashimoto hanno rivelato l’efficacia dell’integrazione di vitamina D nell’alleviare queste condizioni, mentre numerosi studi in vitro e in vivo hanno dimostrato l’effetto positivo della vitamina D nel trattamento del cancro alla tiroide.

 

La vitamina D metabolizza anche gli enzimi nel testicolo umano e nel tratto eiaculatorio ed è, inoltre, associata alla maturità degli spermatozoi: ha dunque un ruolo nella fertilità maschile. Ma anche in quella femminile, dal momento che influenza i livelli di estrogeni e progesterone che hanno un impatto sulla regolarità mestruale, sulla menopausa, sulla fertilità e sulla gravidanza.

 

È importante, dunque, in questo periodo estivo, trascorrere quotidianamente del tempo al sole, in modo che l’organismo produca vitamina D, indispensabile non solo alla mineralizzazione ossea, alla regolazione delle funzioni immunitarie e neuromuscolari, ma importantissima anche per l’equilibrio ormonale.

 

Attenzione, perché le creme solari di uso comune impediscono l’assorbimento dei raggi solari e, dunque, la formazione della vitamina D.
Sarebbe bene, almeno mezz’ora al giorno, stare al sole senza. Con buon senso, arrivandoci gradualmente nel tempo (a maggior ragione se la pelle non è abituata per non essere mai stata esposta nei mesi precedenti).