Il diaframma è il muscolo più importante del nostro corpo quanto a superficie; e tuttavia lo chiamerei il “grande dimenticato”.
Dovrebbe essere il nostro grande essenziale strumento respiratorio. Separando il torace dall’addome, ha il compito di spingere le anse intestinali sufficientemente in basso perché si distenda in alto l’albero polmonare.
E ciò a ogni respirazione.
Ma noi non respiriamo più di quanto viviamo. Sopravviviamo lasciando che questo gracile arboscello ci dia una quantità di ossigeno indispensabile grazie ai muscoli intercostali, indipendenti dal diaframma.
In una respirazione cosciente, il diaframma, massaggiando le anse intestinali con onde dolci e costanti permetterebbe un’attivazione delle funzioni digestive ed evacuative; permetterebbe soprattutto un riequilibrio costante del sistema vago-simpatico, la cui regolare funzionalità è alla base del risveglio della coscienza.
* * *
Così scrive Annick de Souzenelle ne ‘Il Simbolismo del corpo umano’.
La respirazione è un’attività naturale e involontaria, soggetta però, nello stesso tempo, al controllo cosciente; ma quanti di noi sono consapevoli di come lavora il proprio diaframma?
Problemi del tono dell’umore, di concentrazione, mal di schiena, mal di stomaco, disturbi digestivi o motori, cefalee, cervicali, sono tutte condizioni che possono essere fortemente influenzate da un errato modo di respirare.
Ascoltarsi, imparare di nuovo a muovere la cassa toracica nel modo corretto attraverso esercizi semplici e inizialmente guidati, ma che poi possono diventare, attraverso la pratica quotidiana, di nuovo istintivi, è molto importante per ritrovare equilibrio e benessere e, quindi, vivere meglio.