I danni del fruttosio

I danni del fruttosioUn tempo la steatosi epatica non alcolica era un problema solo degli adulti, adesso invece è diventata anche una diffusa patologia infantile e la colpa è soprattutto del fruttosio che impera nell’alimentazione di bambini e adolescenti.

 

Ottenuto facilmente dallo sciroppo di mais, il fruttosio è usato come principale dolcificante in moltissimi prodotti dell’industria alimentare:  è presente in bibite, dolci, sport drinks, merendine, yogurt, salse, caramelle, perfino in alcuni medicinali (ad esempio, certi sciroppi per la tosse) ed è uno zucchero particolarmente nocivo poiché viene captato solo dalle cellule del fegato dove induce uno stress ossidativo-infiammatorio paragonabile a quello dell’alcol con tutte le sue conseguenze nel tempo: epatite, cirrosi e insufficienza d’organo.

 

Anche la frutta contiene fruttosio, insieme però a enzimi, acqua, vitamine, minerali e al suo antidoto naturale per eccellenza, la fibra.  In questo caso, quindi, i danni non ci sono (se la frutta, intera e di stagione, è consumata nelle giuste quantità e magari abbinata anche a dei grassi buoni).

 

Il pericolo per il fegato deriva, invece, dall’utilizzo del fruttosio come dolcificante e dal suo uso eccessivo. Questo va precisato.
Oltre alla steatosi epatica, si può anche verificare un aumento della resistenza insulinica che, a sua volta, favorisce il diabete, l’obesità e le malattie metaboliche.