Emicranie ricorrenti potrebbero essere indicative di un problema di ipertensione. È quanto ha evidenziato uno studio condotto nei Paesi Bassi che ha analizzato i dati di 7266 persone con una media di 67 anni di età. Gli autori hanno riscontrato che le persone partecipanti che avevano una pressione diastolica più elevata avevano anche maggiori probabilità di soffrire di emicrania.
Secondo i ricercatori emicrania e pressione sanguigna possono essere collegate poiché la pressione alta è in grado di ridurre il flusso sanguigno nei piccoli vasi sanguigni e ciò riduce, di conseguenza, l’afflusso di ossigeno alle cellule cerebrali favorendo l’attacco di emicrania.
Non è stato riscontrato un legame simile (emicrania-ipertensione) tra gli uomini e gli autori hanno precisato che questo potrebbe essere dovuto al fatto che in questo lavoro sono stati inclusi solo pochissimi maschi. Ulteriori ricerche potrebbero chiarire meglio questo aspetto.
L’ipertensione è una patologia subdola perché può essere scoperta molto tempo dopo il suo esordio, nel frattempo il cuore è costretto ad un eccesso di attività che determina l’ipertrofia, cioè un ispessimento delle sue pareti.
Accanto ai fattori circolatori vanno sempre considerati anche quelli emotivi. In questi i casi, infatti, attraverso tecniche che placano la mente e aiutano a gestire lo stress, si riesce a riportare la pressione entro i valori corretti (molti studi testimoniano, ad esempio, l’efficacia della meditazione nella terapia dell’ipertensione).
Utile è anche l’attività fisica e, ovviamente, è necessaria un’attenzione all’alimentazione: sull’ipertensione incide, infatti, il consumo di sale che è molto utilizzato, spesso abusato nella conservazione di tutti gli alimenti industriali. Sarà bene, quindi, ridurre al minimo l’uso di cibi conservati.
Nelle forme lievi e iniziali, ferma restando ovviamente la necessità di approfondire l’indagine diagnostica, possono rivelarsi risolutivi alcuni preparati fitoterapici (ad esempio, a base di Olivo o di Aglio).