Effetto luna

Effetto lunaLe ricerche confermano quello che gli antichi hanno sempre intuito: “l’effetto luna” esiste davvero. 

Del resto se il corpo celeste influisce sulle maree, esprimendo la sua forza d’attrazione sugli oceani in modo così spettacolare – basti pensare al Mont Saint Michel, in Francia, dove si registrano le maree più grandi d’Europa – perché non dovrebbe esercitare questa stessa influenza anche sulla vita della terra e dei suoi abitanti?

 

In effetti, nel corso degli ultimi anni, sempre più studiosi si sono posti l’interrogativo. 

Ha cominciato negli anni venti LILLY KOLISKO che, con le sue ricerche, è riuscita a mettere in evidenza i diversi influssi della Luna piena e della Luna nuova sull’agricoltura. E hanno proseguito, dopo di lei, ALTRI RICERCATORI che hanno portato avanti gli studi in questo ambito prendendo in esame gli effetti della Luna ascendente e discendente. 

A partire dagli anni Cinquanta si è fatta notare, in particolare, la tedesca MARIA THUN arrivando a sostenere che le influenze lunari sul mondo vegetale sono da mettere in relazione alla posizione della Luna rispetto allo zodiaco. In pratica ogni segno, nel momento cui fa da sfondo alla Luna, imprimerebbe un certo carattere alla pianta e le influenze sarebbero maggiori in situazioni particolari, ad esempio durante le opposizioni, le eclissi di Sole o Luna e con passaggi di pianeti dietro il Sole o la Luna.

Parrebbero fantasticherie da Medioevo, eppure le considerazioni di questa studiosa sono state confermate dall’ISTITUTO DI COLTIVAZIONI ERBACEE DELL’UNIVERSITÀ DI GIESSEN (Germania), dall’ISTITUTO SVIZZERO DI RICERCA BIOLOGICO-DINAMICA e tuttora sono seguite da molti agricoltori che, evitando l’uso di fertilizzanti e sostanze chimiche, dicono di riuscire ad avere raccolti generosi proprio grazie ad un’osservazione attenta e scrupolosa del calendario lunare.  

 

Gli scettici sostengono che le evidenze scientifiche di un eventuale influsso sull’agricoltura in realtà non ci sono e che si tratta di pura superstizione, ma la verità è che ci sono stati coltivatori di ogni epoca e località che hanno sperimentato il contrario attraverso saperi tramandati di padre in figlio. Le buone pratiche contadine, infatti, hanno viaggiato nei secoli fino ad arrivare alle nostre generazioni (per chi le ha volute conservare) e anche oggi c’è chi, forte della propria esperienza sul campo, afferma con convinzione che l’influenza della Luna è molto importante e rispettare i suoi ritmi nella coltivazione della terra aiuta tantissimo. 

L’effetto della Luna, cioè, esisterebbe davvero e la scienza non l’avrebbe ancora provato solo perché non ha ancora trovato quali sono i fattori che determinano questo influsso. Sono soprattutto i piccoli coltivatori e quelli che adottano il metodo biologico o il metodo biodinamico (specialmente questi secondi) che credono determinante l’influsso astrale sulle colture. 

 

Ma il satellite della Terra non condizionerebbe solo il comportamento delle piante. Altre conferme del suo influsso sulla vita del nostro pianeta sono arrivate dalla CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLE RELAZIONI TERRA-LUNA che fu organizzata nel 2000 a Padova dall’Accademia Galileiana di Scienze, Lettere e Arti.

Vi parteciparono ricercatori di tutto il mondo che individuarono ben 600 specie viventi, soprattutto animali, con precisi ritmi legati alla periodicità lunare. Organismi marini che sincronizzano le danze nuziali con la luce della Luna. Molluschi che depongono le uova con la Luna crescente. Pesci che per la deposizione prediligono la Luna piena. E granchi “romantici”, come il Granchio Violinista, che invece alle notti di plenilunio riserva l’accoppiamento.

Anche la grande barriera corallina, che si estende per circa 2000 km al largo della costa nord-orientale dell’Australia, risente dei misteriosi influssi lunari. È formata da depositi calcarei prodotti da polipi piccolissimi che tutti gli anni, in una notte di Luna piena d’agosto, all’unisono emettono simultaneamente migliaia di miliardi di uova e sperma che, congiungendosi, danno origine a miliardi d’altri individui. Come fanno questi polipetti ad agire tutti insieme per 2000 km? E perché soltanto in una notte di Luna piena d’agosto? Sono interrogativi ai quali la scienza non è ancora in grado di rispondere, ma il fenomeno esiste ed è ampiamente documentato. 

 

 E noi umani? Siamo sensibili alle forze della Luna? 

Secondo JOHANNA PAUNGGER e THOMAS POPPE, noti in tutta Europa per i numerosi libri scritti sull’argomento, seguendo le fasi lunari è possibile far fruttare al meglio qualsiasi attività. Dal giardinaggio al taglio di capelli, dal bricolage all’agopuntura, dalla dieta disintossicante alla ginnastica, c’è un momento giusto per ogni cosa, persino per un intervento di chirurgia estetica. 

“Ma non si tratterebbe di astrologia o esoterismo – tengono a precisare gli autori – “L’influenza della Luna su tutte le creature viventi è oggetto di un sapere antico che per millenni è stato parte integrante della vita quotidiana del genere umano e, anche se la scienza non ha ancora saputo spiegare il perché di certi meccanismi, l’esperienza dimostra che non si tratta solo di semplici credenze popolari”.    

 

Invece vi sono anche MEDICI E SCIENZIATI pronti a riconoscere gli influssi della Luna sull’organismo. 

Nel 2001 alcuni ricercatori dell’UNIVERSITÀ DI BRADFORD hanno ipotizzato l’esistenza della “sindrome lunare” poiché hanno riscontrato un aumento di disturbi e comportamenti aggressivi in presenza della Luna piena. Dopo due anni di ricerche gli psicologi britannici hanno infatti rilevato, nei pazienti analizzati, una maggiore predisposizione alla depressione e un più alto livello di ansia e tensione proprio in coincidenza delle fasi di plenilunio. 

Secondo gli studiosi del DIPARTIMENTO DI MEDICINA PREVENTIVA E SOCIALE DELL’UNIVERSITÀ DI BERNA, invece, le fasi lunari influenzerebbero la durata e la qualità del nostro sonno. Dalla ricerca, pubblicata sul Journal of Sleep Research, è emerso che al risveglio da una notte di Luna piena ci si sente più stanchi e affaticati, mentre nelle notti di Luna nuova si dorme di più e al mattino ci si sente riposati. 

 

Alcuni anni fa ho avuto il piacere di approfondire questa interessante tematica degli influssi lunari sulla salute umana con un docente di idrologia e bioclimatologia medica dell’Università di Milano, il PROF. ANGELICO BRUGNOLI, il quale ha confermato che i ritmi circadiani, cioè i ritmi biologici che si verificano nell’arco di un giorno, sono influenzati dalla Luna in misura quasi completa.  Secondo Brugnoli, che ha scritto anche un libro su questo argomento (“Tutta colpa della Luna”, Red Edizioni), gli enzimi e gli ormoni sono più attivi durante la fase di plenilunio, per questo aumenterebbero le crisi ipertensive e le aritmie nei soggetti predisposti, come pure le emorragie da ulcera gastrica. 

È plausibile immaginare che l’attività gravitazionale della Luna possa innescare delle “maree biologiche” che possono alterare, seppure di un’inezia, il ritmo circadiano e quello mensile, soprattutto a livello di neurormoni, neurotrasmettitori e neuromodulatori, la cui azione è scandita dall’ipotalamo. Questo avverrebbe in modo particolare nei soggetti sensibili anche alle più piccole modificazioni dei fattori atmosferici, detti “meteorolabili, e anche nelle persone che, non avendo raggiunto un certo equilibrio tra corpo e mente, sono più labili a livello neurologico e possono andare incontro a una riacutizzazione dei loro “disturbi somatoformi” a causa di stimoli lievi che normalmente invece sono impercettibili per gli altri individui.

 

Anche SILVANO ZANONI, medico chirurgo e docente, nel suo libro “Meteoropatie e influenze lunari”, edizioni Libreria Cortina Universitaria, affronta la tematica dell’azione della Luna sull’organismo umano e riporta un grande studio statistico del Distretto Socio Sanitario di Rovereto. Si è trattato di un grande lavoro eseguito su 225.691 casi, forse l’unico studio esaustivo in Italia sull’argomento, e riporta l’aumento dei disturbi, sul campione rilevato, in relazione alle fasi lunari (Luna piena, prima e ultimo quarto, Luna nuova) e alla distanza della Luna dalla Terra (quella minima, cioè il perigeo, e quella massima, cioè l’apogeo):

  • Per quanto riguarda l’apparato circolatorio, ad esempio, è stato evidenziato un incremento delle aritmie cardiache in fase di plenilunio e apogeo, un aumento di infarti miocardici in prossimità del plenilunio e del perigeo con condizioni atmosferiche perturbate e presenza di un vortice di aria fredda in quota. Si è inoltre rilevato che gli scompensi cardiaci si verificano con più frequenza nei giorni immediatamente vicini alla Luna piena, quando soffiano venti piuttosto forti e secchi e che gli episodi di angina pectoris da coronopatia sono più numerosi nei giorni vicini all’ultimo quarto, quando le condizioni atmosferiche sono in peggioramento.
  • Per quanto riguarda l’apparato respiratorio si è visto che gli episodi di fiato affannoso compaiono più spesso nei giorni vicini al primo quarto, in modo particolare durante la notte e quando soffiano venti freddi e  secchi, mentre le crisi di asma e di broncospasmo sono più frequenti nel periodo che intercorre tra l’ultimo quarto e la Luna nuova.
  • Per quanto riguarda l’apparato digerente è stata notata una recrudescenza di gastralgie, reflusso gastroesofageo, gastrite e duodenite in corrispondenza della Luna piena e del perigeo con condizioni atmosferiche in peggioramento. Coloro che soffrono di colite spatica, ulcerosa e morbo di Crohn hanno avvertito maggiore dolorabilità intestinale, indipendentemente dalla terapia, nelle giornate vicine al plenilunio oppure anche al perigeo e i sofferenti di emorroidi hanno riscontrato maggiori disturbi nel periodo che intercorre tra l’ultimo quarto e la Luna nuova.
  • Apparato emuntorio: lo studio ha evidenziato un aumento dei casi di  ritenzione urinaria in vicinanza del plenilunio, maggior frequenza delle coliche epatiche e renali con la Luna piena, ancor di più se concomitante con il perigeo e in presenza di vento forte o pioggia.
  • Apparato muscolo-scheletrico: tutti i tipi di algie sono risultate più frequenti e persistenti durante la fase di plenilunio, in modo particolare se è concomitante il perigeo. I dolori sarebbero più intensi se il tempo è umido, piovoso e se c’è forte vento. I dolori alle articolazioni invece avrebbero il picco principale in novilunio con apogeo e cielo coperto (anche senza pioggia e vento). I mal di denti, infine, sono risultati più frequenti in Luna calante e in presenza di vento forte e secco che eccita le terminazioni nervose.

Lo studio del Dottor Zanoni è veramente ampio (prende in esame anche i disturbi circolatori, psicosomatici, neurologici, psicotici, quelli dei lattanti e dei bambini e legati a gravidanza e parto), non è il caso qui di entrare ulteriormente nei dettagli, chi è interessato all’argomento certamente può trovare nel libro tutte le risposte alla propria curiosità.

 

Concludo questo articolo riflettendo sul fatto che indubbiamente lo studio degli influssi lunari sull’organismo umano è ancor agli inizi ed è complesso, dovrebbe essere condotto con passione e competenza e ampliarsi anche ad una visione astronomica e cosmologica poiché la Terra è un vero e  proprio organismo vivente composito, noi ne facciamo parte, e tutto l’universo è un’entità viva, pulsante e interconnessa. 

Ne possiamo essere consapevoli o meno, ma l’uomo non è certo qualcosa di estraneo alla terra e all’universo. Corpo, mente e anima non solo sono in inscindibile unità tra loro, ma anche in rapporto con il tutto. Con il prossimo. Con la natura. Persino con le stelle.