Effetti positivi della quinoa sul microbiota intestinale

Effetti positivi della quinoa sul microbiota intestinale Una recente revisione sistematica cinese, che ha preso in considerazione 85 pubblicazioni scientifiche, mostra la capacità della quinoa di influenzare il benessere del microbiota intestinale attraverso vari meccanismi. 
Il ruolo svolto dalla microflora intestinale nella salute umana è da tempo sotto l’attenzione della ricerca e moltissimi studi fino ad oggi hanno dimostrato che l’insorgenza di una serie di malattie può essere associata a uno squilibrio della flora intestinale.

 

Ben venga, dunque, l’utilizzo della quinoa come ulteriore opzione nella preparazione dei piatti, anche perché è un’ottima fonte proteica dal momento che contiene anche lisina, un aminoacido normalmente carente negli altri cereali.
In compenso non contiene glutine, il che la rende adatta anche alle persone celiache.

 

Inoltre, è ricca di fibre che ne fanno un carboidrato a basso indice glicemico, ciò significa che dopo il pasto la glicemia si innalzerà lentamente e il senso di sazietà durerà più a lungo.

 

Infine, contiene diverse molecole ad attività antinfiammatoria (polisaccaridi, acidi grassi polinsaturi e monoinsaturi della serie Omega 3) e ha due importanti antiossidanti della famiglia dei flavonoidi: la quercetina e il kaemferolo.

 

Ne esistono vari tipi: bianca, rossa e nera ed è molto importante lavarla bene prima di cucinarla utilizzando un retino a maglie strette. Le saponine di cui è ricca, altrimenti, irriterebbero l’intestino.

 

Un’altra accortezza è quella di conservarla in frigo una volta aperta la confezione. Va utilizzato un contenitore ben chiuso e non si devono superare i 3 mesi altrimenti gli acidi grassi irrancidirebbero aumentando, peraltro, il gusto amaro dei chicchi.