Connessi e depressi

Esiste una correlazione tra depressione e social media.

Un recente studio dell’Università della Pennsylvania, pubblicato sul Journal of Social and Clinical Psychology, ha mostrato come Facebook, Snapchat, Instagram e simili siano collegati a una diminuzione del benessere mentale ed è il tempo trascorso sulle piattaforme sociali a fare la differenza.

 

Il problema è che, senza rendersene conto, molti finiscono con il trascorrere lunghi periodi sui social poiché questi hanno come obiettivo proprio quello di far trascorrere più tempo possibile online ai propri utenti per poter mostrare in quel frangente quante più pubblicità.

Per raggiungere lo scopo vengono usati dei trigger di dipendenza (i ‘mi piace’, i commenti e le notifiche) che fanno sperimentare sensazioni di gratificazione e fanno rilasciare in questo modo all’organismo la dopamina, un neurotrasmettitore responsabile delle sensazioni di piacere.

Inoltre tutte le applicazioni utilizzano algoritmi per fornire agli utenti contenuti maggiormente conformi ai loro interessi in modo da coinvolgerli e interagire sui social più a lungo possibile.

 

Al di là del fattore tempo un ulteriore aspetto negativo delle piattaforme sociali è che portano le persone a mostrare solo gli aspetti salienti delle proprie vite postando per lo più momenti positivi e tralasciando ciò che nel quotidiano è banale e negativo.  

Ecco che confrontano la propria vita, in particolar modo gli aspetti più difficili, con ciò che viene postato dalle altre persone, spesso ne derivano turbamenti, invidia, senso di inferiorità e inadeguatezza.

A questo proposito un altro studio condotto tempo fa nel Regno Unito dalla Royal Society for Public Health aveva già messo in luce l’impatto negativo dei social media sul benessere psicologico dei soggetti evidenziando che più alto è il numero di social utilizzati da una singola persona maggiori sono le probabilità di avere disturbi dell’umore come ansia, depressione e solitudine.

Può sembrare strano che usare i social faccia sentire soli visto che sul web interagiamo con le altre persone ma si tratta di una comunicazione del tutto artificiale e diverse pubblicazioni in materia evidenziano che dal confronto sociale ne deriva una percezione negativa per la quale la vita degli altri appare migliore della propria. Questa sensazione è data soprattutto da piattaforme come Snapchat e Instagram dove  tutto si basa su foto (per lo più manipolate) e video.

 

La tecnologia digitale è senza dubbio utile ed è ormai diventata parte integrante della nostra quotidianità ma per questo anno nuovo fai un buon proposito: decidi di passare meno tempo sui social. Le cose belle della vita sono fuori dagli schermi di computer, tablet e smartphone.

Inoltre, se stai sempre connesso/a, oltre ai disturbi dell’umore, rischi varie altre problematiche di salute. Puoi approfondire in questo mio precedente post ‘Disconnettiti’.

 

P.S.

La questione non riguarda solo gli adulti ma anche molti giovani e le complicazioni più preoccupanti interessano i bambini e gli adolescenti. Ulteriori informazioni le puoi trovare qui: ‘Bambini e rischi media’.