Ricerche condotte sugli animali evidenziano che la carragenina, additivo alimentare indicato con la sigla E 407, può essere responsabile dello sviluppo di malattie infiammatorie croniche intestinali, ulcere e anche dell’aumento dei livelli di zucchero nel sangue.
Recentemente uno studio ha valutato il suo effetto sul rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 negli esseri umani e il lavoro, pubblicato sulla rivista BMC Medicine, ha mostrato un aumento della permeabilità dell’intestino tenue, probabilmente conseguente ad un’aumentata infiammazione intestinale.
I dati hanno anche indicato che i partecipanti con un peso corporeo più elevato hanno sperimentato una riduzione della sensibilità all’insulina, con un maggiore consumo di carragenina. Inoltre, hanno iniziato a mostrare segni di infiammazione dell’ipotalamo, la regione del cervello responsabile del metabolismo degli zuccheri e dell’appetito.
Si tratta, quindi, di un additivo da considerare attentamente quando leggiamo le etichette dei prodotti alimentari che compriamo. Può essere presente in svariati alimenti, ad esempio gelati, dessert, budini, gelatine, creme da cucina, bevande a base di cereali (quelle generalmente utilizzate per la prima colazione in alternativa al latte).