Se fa caldo, attenti al freddo

L’ARIA CONDIZIONATA ci dà un po’ di refrigerio nelle giornate torride d’estate in cambio, però, può provocare vari disturbi: mal di testa, occhi secchi, contratture, mal di pancia e soprattutto faringiti e bronchiti. Basta entrare in alcuni negozi per congelarsi quasi all’istante e il problema è proprio questo: il passaggio immediato dall’aria calda all’aria fredda. 

 

Il rischio c’è per tutti, in particolare per anziani e bimbi piccoli, ma le persone più soggette a problemi sono quelle che già soffrono di malattie respiratorie. Per esempio gli allergici ai pollini, chi soffre d’asma o i pazienti con broncopneumopatie croniche ostruttive, come enfisema o bronchiti croniche: l’aria fredda può portare a crisi respiratorie anche consistenti, con sintomi come fiato corto e sibilo.

L’aria condizionata ha effetti dannosi anche su chi fuma. La bronco-costrizione da freddo nei fumatori è più accentuata e il rischio di respirare peggio è concreto (anche perché il fumo si associa ad anomalie delle cellule che tappezzano le vie aeree che diventano meno capaci di spazzare via tutto ciò che potrebbe irritarle). È più predisposto a irritazione delle vie aeree poi chi viaggia per molte ore in macchina,  soprattutto se i filtri dell’impianto di climatizzazione non sono ben puliti.

Gli studi scientifici dimostrano che i problemi respiratori si possono già verificare se la temperatura è tenuta inferiore a 24°C. Quando fuori è molto caldo, passare di punto in bianco in un’auto o un negozio raffreddato a 23-24°C, senza aver modo di adattarsi a temperature intermedie, è uno shock per l’apparato respiratorio.

 

Ecco QUALCHE CONSIGLIO PER USARE BENE L’ARIA CONDIZIONATA minimizzando i danni ad apparati e organi del nostro corpo:

  1. Impostare la temperatura del climatizzatore non inferiore a 6-8 gradi C rispetto a quella esterna e in ogni caso tenere l’aria condizionata a temperature non inferiori ai 24°C.
  1. Fare in modo che il passaggio dal caldo al freddo sia sempre graduale. Ad esempio non programmare l’impianto di casa per il nostro arrivo, ma accenderlo quando torniamo: è meglio che l’aria si raffreddi in nostra presenza.
  1. Eseguire la manutenzione regolare degli impianti pulendo e cambiando i filtri del condizionatore di casa e dell’auto quando previsto.  Una cattiva manutenzione può favorire la diffusione di microrganismi per esempio la Legionella, causa di polmoniti.
  1. Se dobbiamo andare in un centro commerciale o in un supermercato portare sempre con sé una sciarpa e un golfino con cui coprire, almeno inizialmente, la bocca e la pancia per poter respirare aria un poco più calda ed evitare faringiti e improvvise coliche addominali (più frequenti per chi soffre di intestino irritabile).
  1. Per scongiurare mal di testa, torcicollo, contratture e mal di schiena non sostare sotto il getto di aria fredda del condizionatore. Meglio sarebbe, entrando in ambienti molto freddi, coprire queste zone (soprattutto il collo) con un foulard  o un coprispalle.
  1. Infine una regola che vale sempre per proteggersi è bere molto. Una buona idratazione mantiene più attive e in salute tutte le mucose, ha un effetto positivo sui muscoli e consente di sopportare la vasodilatazione e la vasocostrizione associate agli sbalzi di temperatura.

 

Vorrei concludere questo post con un pensiero per l’ambiente.

L’aria condizionata è indubbiamente utile ma va utilizzata con buon senso perché ha anche un impatto sui cambiamenti climatici come chiarisce un recente studio pubblicato sulla rivista Public Library of Science (PLOS) Medicine.

Secondo ricercatori dell’Università del Wisconsin-Madison l’aumento dell’utilizzo dei condizionatori – legato all’innalzarsi delle temperature dovuto ai cambiamenti climatici – potrebbe aggiungere un ulteriore problema al riscaldamento del pianeta: il peggioramento della qualità dell’aria, che purtroppo è già sufficientemente inquinata.

C’è bisogno di condizionatori più efficienti sotto il profilo energetico. Ma soprattutto di fonti di energia più sostenibile, come quella eolica e solare.